Cooperazione decentrata

L’impegno dell’amministrazione e della società civile cittadina verso i rifugiati e profughi? non riguarda solamente l’accoglienza in Italia. A popolazioni che risentono di conflitti internazionali che le intrappolano in terre di mezzo, deserti, campi rifugiati, “prigioni a cielo aperto”, sono rivolti il nostro sostegno e la nostra solidarietà.
Così, nei campi saharawi presso Tindouf, nel sud dell’Algeria, è da diversi anni in corso una progetto, co-finanziato dalla Regione Emilia Romagna, rivolto soprattutto alle donne e ai bambini. La salute materno-infantile è il perno e l’obiettivo delle attività, che spaziano da commissioni specialistiche in ginecologia ed ostetricia, a formazione specifica in Italia e ai campi, a contribuire alle possibilità di lavoro nel settore sanitario in loco. Tutto questo è possibile grazie ad una rete territoriale che sostiene il progetto mettendo a disposizione le proprie competenze e possibilità specifiche, di cui fanno parte, fra gli altri, l’ospedale privato Domus Nova, l’Ausl di Ravenna, la fondazione Flaminia, l’Università.

In collaborazione con CISP, Regione, Comune di Forlì ed altri, vengono anche sostenuti piccoli progetti di educazione e cultura, con un lavoro sulla storia e sulla memoria, per favorire la conservazione dell’identità del “Popolo delle Nuvole”, in gran parte sradicato dal Sahara Occidentale da più di 35 anni.

Nella striscia di Gaza, invece, l’asse principale di intervento è l’educazione, in termini di inclusione scolastica di bambini con difficoltà di apprendimento e attività di diritto al gioco, grazie a un progetto di cui è capofila l’ONLUS Educaid di Rimini e che il Comune sostiene insieme a tanti altri partner. Tra le attività svolte dal Comune, oltre a missioni di monitoraggio e di formazione in loco, si ricorda lo scambio di novembre 2005, quando la città di Ravenna ha accolto 4 insegnanti di scuola materna della Striscia di Gaza, che per 15 giorni hanno svolto uno stage formativo all’interno di 4 scuole dell’infanzia del territorio.

In Cisgiordania il focus è invece su attività generatrici di reddito e sulla cultura (radio e cinema), comprensive degli aspetti di educazione e formazione, grazie alla collaborazione all’interno di una vasta rete- Il Comune, infatti, appoggia il piano di emergenza e cooperazione rivolto alle donne palestinesi “Piano Donna Palestina”, presentato dall’Associazione Orlando e dalla Rete delle Donne del Mediterraneo, dei Balcani e dell’Est Europeo, sulla linea di finanziamento della Regione Emilia Romagna e in collaborazione con la Cooperazione Italiana a Gerusalemme e con il DGDP (Directorate for Gender Planning and Development) presso il MOPIC dell’ Autorità Palestinese. L’impegno per la formazione e l’empowerment delle donne palestinesi è condiviso anche con le Donne in Nero ,una rete internazionale di donne che ripudiano ogni forma di guerra, di terrorismo, di fondamentalismo e di violazione dei diritti umani e civili. Anche nell’ambito di questi progetti, si sono realizzati scambi formativi: nel 2004, quattro educatrici palestinesi del Remedial Education Center, si sono recate a Ravenna per un corso sui temi della dislessia e della disgrazia.

Tra Israele e Palestina, infine, si colloca il nuovo progetto “Fiori di Pace Ravenna”, il cui obiettivo principale è promuovere il dialogo, come mezzo di risoluzione del conflitto, nelle sue diverse dimensioni e sfaccettature (storiche e personali). I ragazzi italiani coinvolti nel progetto giocheranno un ruolo fondamentale, essendo essi stessi agenti di promozione del dialogo fra i gruppi di israeliani e palestinesi partecipanti, acquisendo strumenti della mediazione dei conflitti interpersonali che potranno utilizzare anche nella vita di tutti i giorni. Non si tratta quindi di un impegno solo di mezzi e risorse bensì di una missione di mediazione, proposizione, protagonismo positivo. Fiori di Pace, voluto e promosso dall’assessorato Istruzione e Ravenna nel Mondo, a seguito dell’incontro con realtà simili, è stato ideato dalla rivista interreligiosa Confronti, che ora nella nostra città collabora con la cooperativa sociale Villaggio Globale, con l’appoggio del Comune.

Per maggiori informazioni: www.villaggioglobale.ra.it e www.cittattivaravenna.it

In breve, l’impegno non solo dell’amministrazione comunale, ma anche e soprattutto della società civile di Ravenna e provincia è volto quindi a realizzare interventi che migliorino la vita di queste popolazioni poste in condizione di vulnerabilità, da lunghissimo tempo precarie e contemporaneamente immobili. Oltre alle attività in loco, per tutti i progetti si realizzano iniziative di sensibilizzazione e informazione alla cittadinanza, in un’ottica di solidarietà e ritorno sul territorio, di scambio e arricchimento culturale. Infatti, non si tratta di semplice assistenza, bensì di cooperazione, di un coinvolgimento e di uno scambio reciproco in cui si opera insieme, per costruire possibilità e risorse come base per un futuro migliore nella propria terra, ad oggi negata, mutilata, offesa.

Per maggiori informazioni su questi ed altri progetti di cooperazione internazionale promossi o sostenuti dal Comune di Ravenna:

Anagrafe e immigrazione: cooperazione internazionale decentrata